Valutare e progettare congiuntamente

Secondo PLANAT il dialogo sui rischi è uno strumento importante per mettere in atto la gestione integrale dei rischi. Un ruolo cruciale in tal senso è svolto dai vari attori che partecipano al processo: 

  • Confederazione, Cantoni e Comuni per la sicurezza della popolazione e dei beni di elevato valore; 
  • i gestori degli impianti per le loro infrastrutture;
  • i proprietari per i loro immobili;
  • le assicurazioni quali portatori di rischi;
  • come pure tutte le persone e le istituzioni responsabili di un altro bene da proteggere.

Il concetto di gestione integrale dei rischi è oggi ampiamente noto e accettato. Ciò che spesso manca, tuttavia, è un dialogo che coinvolga tutti gli attori. Il più delle volte, infatti, i singoli responsabili agiscono in modo autonomo, non coordinato e, soprattutto, non insieme.

Coinvolgimento di tutti i responsabili e i soggetti interessati

Il concetto di gestione integrale dei rischi è oggi ampiamente noto e accettato. Ciò che spesso manca, tuttavia, è un dialogo che coinvolga tutti gli attori. Il più delle volte, infatti, i singoli responsabili agiscono in modo autonomo, non coordinato e, soprattutto, non insieme. 

Coinvolgimento di tutti i responsabili e i soggetti interessati

Per essere efficace, la gestione integrale dei rischi presuppone un dialogo sui rischi intenso e precoce tra tutte le parti in causa: responsabili, portatori di rischi e diretti interessati. 

In questo processo: 

  • tutti gli attori sono individuati e coinvolti sin dalle prime fasi;
  • le esigenze e gli obiettivi sono formulati e noti a tutti;
  • si definiscono insieme il livello di sicurezza adeguato e gli obiettivi del progetto;
  • si elabora insieme una soluzione o una combinazione di misure ottimale;
  • viene presa una decide consapevole sul rischio residuo.

Il dialogo sui rischi è il presupposto, affinché le misure e i rischi residui siano ampiamente accettati e sostenuti in modo solidale.

Il dialogo sui rischi è il presupposto, affinché le misure e i rischi residui siano ampiamente accettati e sostenuti in modo solidale.

 

Il livello di sicurezza varia a seconda del caso

Il livello di sicurezza varia a seconda del caso

PLANAT promuove l’idea che la sicurezza debba essere sviluppata congiuntamente, in un’ottica partecipativa e seguendo una procedura quanto più standard possibile. Ciò implica da parte di tutti – responsabili e soggetti interessati – la disponibilità ad affrontare questo processo con un atteggiamento di apertura nei confronti del risultato, ossia sapendo che il livello di sicurezza perseguito varia a seconda del caso. Le tre domande della gestione integrale dei rischi fungono anche in questo caso da linee guida:

Che cosa può succedere?

Quali rischi sussistono? Gli attori acquisiscono una comprensione comune dei rischi presenti e futuri.

Che cosa può essere tollerato?

Quali rischi sono accettabili e sopportabili? Gli attori valutano i rischi e, sulla scorta dei risultati, determinano il grado di sicurezza perseguito. Utili a titolo di orientamento sono le raccomandazioni di PLANAT sul livello di sicurezza. Nel processo congiunto stabiliscono quali rischi e impatti sono sopportabili – oltre che accettabili – nel caso concreto.

Che cosa occorre fare?

Quali misure sono opportune, a fronte di quali costi e con quali limitazioni? Gli attori si accordano sulla combinazione ottimale di misure da adottare nel caso in questione. 

Strumenti

Strumenti per una sicurezza adeguata

Un esempio di come il coinvolgimento di tutti i soggetti possa essere realizzato con successo è illustrato dalla Confederazione nel suo manuale dedicato al processo partecipativo nell’ambito di progetti di ingegneria idraulica (disponibile in tedesco e francese).

Il progetto Valutazione comune dei rischi dei pericoli naturali si è svolto nell’ambito del programma pilota Adattamento ai cambiamenti climatici ed è sfociato in un corso di formazione continua per il profilo professionale di guida al rischio accettato.

Ultima modifica: 21.08.2024